Ci sono storie che meritano di essere raccontate perchè quasi sempre, dietro alle storie, ci sono persone che meritano di essere ricordate per l'opera che hanno svolto, la forza che hanno trasmesso e la capacità di cambiare il corso di molte vite.
E' il caso di Madre Anna Maria Adorni, protagonista di questo docu-film che ne ripercorre la vita e le opere. Madre Adorni, nata a Fivizzano nel 1805, ebbe un'esistenza drammatica alla quale seppe reagire con coraggio e sempre mossa dal desiderio di aiutare gli altri, trasformando le sue sofferenze in un motore d'azione in favore di tante giovani donne. Dovette rinunciare, giovanissima, al desiderio di prendere i voti, in favore di un buon partito che la rese madre di sei figli.
A trentanove anni rimase vedova ma perse, oltre al marito, anche i figli tanto amati: si risollevò dedicandosi, con sempre maggiore dedizione, a occuparsi delle giovani donne rinchiuse nel carcere di San Francesco, abbruttite dalla sofferenza e dal vizio, ma desiderose di una seconda chance. Curandone il corpo, la mente, e lo spirito, ne aiutò molte a risollevarsi.
L'opera di Madre Adorni trova la sua realizzazione quando le viene concesso il convento di San Cristoforo che diventa casa di accoglienza per le giovani donne in difficoltà e anche motivo di creare una vera e propria congregazione religiosa che prenderà poi il nome di Ancelle dell'Immacolata di Parma, famiglia religiosa che ancora oggi mantiene vivo lo spirito e l'opera di carità iniziata da Madre Adorni.
Una storia di fede solo apparentemente lontana nel tempo, ma in realtà di stretta attualità.

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